rivoluzione degli e sport

La rivoluzione degli e-sport

La rivoluzione degli e-sport: stato dell’arte e prospettive di un nuovo mondo sportivo

Cosa e quali sono gli e-sport: stato dell’arte, applicazioni nel settore e prospettive a lungo termine. Il ruolo delle Olimpiadi

Proviamo a immaginare un mondo in cui esistano sport olimpici da giocare direttamente al pc. Non è utopia, ma una realtà già presente da tempo. Tennis, baseball, taekwondo, ma anche ciclismo, canottaggio, danza o scacchi, sono a tutti gli effetti diventati sport olimpici. Cambia solo il modo in cui si mettono in pratica.

Chiamiamola rivoluzione degli e-sport: una tendenza mondiale che ha reso il gaming competitivo disciplina olimpica, e ha portato il CONI a fare lo stesso in Italia. Gli e-sport, in fondo, seguono le stesse logiche degli sport tradizionali: partite multigiocatore organizzate in tornei con commentatore, pubblico che può assistere alle partite per l’intera durata delle stesse, utilizzando piattaforme online.

Delle prospettive olimpiche degli e-sport si parla fin dal 2014. Non è strano quindi che il 2023 sia stato effettivamente l’anno in cui gli sport elettronici sono diventati a tutti gli effetti disciplina olimpica, con enorme successo di pubblico e partecipanti. La Olympic Esports Week 2023, che si è tenuta dal 22 al 25 giugno 2023 a Singapore, ha visto i giocatori impegnati dal vivo nei tornei per le Olympic Esports Finals 2023, dove hanno gareggiato davanti ai propri fan.

E-sport: vantaggi e prospettive

Se gli e-sport sembrano avere enormi prospettive, è perché rispetto agli sport tradizionali, dove le competenze fisiche giocano un importante ruolo nelle prestazioni e nelle definizioni delle categorie in gara, gli e-sport permettono di abbattere almeno parzialmente le barriere chi li pratica: garantiscono maggior gender balance, attenzione all’inclusività, ma soprattutto una crescente audience, che dal 2017 sembra essere in continuo aumento, anno dopo anno.

Il successo degli e-sport è largamente diffuso soprattutto fra i giovanissimi, al punto che le scuole hanno iniziato a organizzare competizioni fra studenti. Un esempio? Tramite una partnership con Epic Games, nelle High School americane la startup PlayVS nel 2020 ha organizzato competizioni di Fortnite, dando origine a vere e proprie leghe competitive per gareggiare fra scuole diverse.

E-sport a scuola

Ma il settore degli e-sport per molti può anche essere una risorsa per il futuro: in Giappone è nata la E-Sports High School, scuola per aspiranti gamer, realizzata con il supporto di NTT Data. Tra le materie studiate ci sono ovviamente quelle tradizionali: matematica, inglese e tutte le altre materie curricolari per gli studenti delle scuole giapponesi. Ma a queste si aggiungono materie specifiche che consentono di sviluppare competenze specifiche per determinate professioni nell’ambito del gaming: a scuola si formano sviluppatori di videogiochi, programmatori, commentatori di e-sport o designer di animazioni digitali.

Il grande vantaggio di una scuola di questo tipo, però, risiede in un altro aspetto: una scuola per gamer può costituire un’enorme attrattiva per chi trova difficoltà nella scuola tradizionale. In altre parole: combatte l’abbandono scolastico. Una soluzione esportabile in altri paesi? Probabilmente sì, soprattutto considerando che le accademie di e-sport stanno fiorendo in tutto il mondo

E-sport in Italia: a che punto siamo?

Il punto di riferimento quando si parla di e-sport in Italia è Il protocollo d’intesa firmato tra il CONI e il Comitato Promotore E-Sports Italia nel gennaio 2022, che si colloca nel quadro del Decreto Legislativo 36/2021, che amplia la definizione di sport includendo anche quelli elettronici.

La vera innovazione è arrivata però dalla Repubblica di San Marino, che nel 2023 ha adottato un Codice degli E-sports, con una commissione dedicata che funga da autorità di controllo.

Certo è che lo scorso febbraio è iniziato in parlamento l’iter per il Disegno di legge n. 970, “Regolamentazione delle competizioni videoludiche”, presentato dal senatore Roberto Marti il 19 dicembre scorso. Tra le novità c’è l’istituzione di una piattaforma nazionale, tenuta e messa a disposizione dal Ministero della cultura, che gestisca non solo le iscrizioni ai tornei videoludici, ma anche le eventuali vincite superiori ai 2500 euro messe a disposizione dai tornei. Una regolamentazione che, ovviamente, andrà a toccare anche i giocatori stessi e le categorie che li rappresentano, normando anche le apparecchiature usate per affrontare i tornei.

Le professioni degli E-sport

In diversi articoli che riassumono le prospettive future degli sport elettronici emerge anche la grande varietà delle figure professionali dietro a questo settore. Considerando che nel 2022 la media dell’età dei giocatori di e-sport non raggiungono i 30 anni, è facile capire come le possibilità di trovare lavoro nel settore siano piuttosto rilevanti. Ma quali sono le figure professionali principali?

  • In Game Leader (IGL): guida il team durante le partite decide che strategie usare, come muovere i compagni sulla mappa e come reagire alle mosse degli sfidanti. Si tratta, quindi, di un ruolo per lo più strategico, ma anche di coordinamento del team;
  • Analyst: Può sia occuparsi dello studio delle strategie dei competitor, sia fare Data analysis, raccogliendo i dati relativi al proprio team;
  • Sport manager: Non solo osserva le strategie del team, ma soprattutto organizza e monitora le sessioni di allenamento, gestisce contratti, sponsor e budget;
  • Coordinatore di eventi e-sport: Ha le stesse mansioni di un coordinatore di eventi non digitali: gestisce e coordina tutte le fasi dell’organizzazione dell’evento, tenendo sotto controllo lo stato di avanzamento delle attività.

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