Le regole da seguire per scrivere un saggio argomentativo adatto alla pubblicazione. Schema e consigli di stile
Una delle prove scritte dell’esame di Stato è stato a lungo il saggio breve, e la produzione di saggi universitari è parte integrante di molti esami, sia in ambito umanistico che scientifico.
Il motivo è semplice: il saggio – che sia breve, di 2-3000 battute, o lungo, anche intorno o superiore alle 50.000 – dimostra una capacità di ragionamento e pensiero critico fondamentale per affrontare argomenti complessi. Il saggio costringe a prendere posizione in modo ragionato, e a farlo argomentando, portando avanti la propria tesi per tutta la durata dello scritto.
Proprio per questo, un saggio non si può improvvisare. Per scrivere un saggio da pubblicare che sia effettivamente di buon livello occorre seguire una struttura ben definita, cercando di restarvi il più possibile aderenti.
Scrivere un saggio: la struttura
Il saggio ha una struttura molto precisa:
- Introduzione
- Tesi
- Sostegno alla tesi
- Antitesi
- Confutazione dell’antitesi
- Conclusione
È molto importante che nello svilupparlo si seguano questi step, perché quanto più ci si attiene a questa struttura, tanto più il testo finale avrà valore e credibilità.
Ma in cosa consistono esattamente questi punti? Come svilupparli al meglio?
Introduzione
L’introduzione del saggio non è altro che la presentazione dello stato dell’arte. È importante che nello scriverla ci siano riferimenti a fonti e studi precedenti dai quali poter partire, e che questi possano snocciolare tutti i punti di vista sul tema. Discutere una tesi non significa infatti sostenere che questa sia l’unica degna di attenzione, ma che – per una serie di motivi, fatti e argomentazioni concrete – sia piuttosto accreditata e convincente. È importante ricordare, infatti, che i saggi non sono dimostrazioni di verità, quanto piuttosto punti di vista su argomenti controversi, in cui non esiste torto o ragione, ma argomentazioni sostenute da fatti. L’introduzione, dunque, serve a preparare il terreno su cui far crescere proprio quelle argomentazioni.
Tesi
La tesi è l’enunciazione del proprio punto di vista sulla base dell’argomento che si è scelto di trattare, generalmente a partire da dati concreti. Qualora si volesse parlare, in un saggio sulla fuga dei cervelli, ad esempio, del ruolo del lavoro nella scelta dei giovani di emigrare, sarebbe importante partire dai dati: quanti giovani emigrano per cercare un lavoro? In quale fascia di età questo fenomeno è più diffuso? Quali sono le fonti di questi dati? Solo per fare alcuni esempi.
Sostegno alla tesi
Il sostegno alla tesi segue le stesse regole sopra descritte: è necessario dare supporto al proprio punto di vista perché non resti solamente tale, ma si trasformi in una tesi autorevole e supportata da dati, studi e opinioni a sostegno. Per questa ragione, è particolarmente importante scegliere con cura le proprie fonti e usare frasi chiare e consequenziali, che dimostrino un pensiero articolato e coerente.
Antitesi
Non esiste saggio che non prenda in considerazione eventuali opposizioni alla propria tesi. I punti di vista differenti, supportati da altre fonti, si definiscono antitesi: si tratta, in sostanza, di tutto quell’insieme di argomentazioni opposte alla propria che è necessario considerare per sviscerarne le debolezze e manifestare con i fatti la superiorità della propria tesi.
Confutazione dell’antitesi
Per questa ragione la confutazione dell’antitesi è una delle basi del saggio: per dare maggiore valore alla tesi, è necessario rispondere alle argomentazioni contrarie. Come farlo? Con dati a supporto, evidenze scientifiche, opinioni accreditate.
Conclusione
Una volta confutata l’antitesi, si passa alla parte finale del saggio, quella in cui si torna a spiegare la propria tesi e a darle forza. Si tratta della parte più importante, all’interno della quale tutto il processo del saggio deve trovare una conclusione che rimandi all’apertura, supportando quanto affermato all’inizio. Si può dire in un certo senso che la struttura del saggio sia ciclica: si apre con un’argomentazione, ci si allontana da essa per poi tornare a supportarla in chiusura, forti della confutazione delle parti opposte.
Stile del saggio
Il saggio è un testo tecnico, e come tale richiede l’utilizzo di un determinato stile. Al di là della formalità richiesta per un documento del genere, ci sono alcuni suggerimenti stilistici da tenere in considerazione:
- Uso dei connettivi
Elementi come quindi, perciò, infatti, per cui, di conseguenza etc. sono utili nella dimostrazione della consequenzialità di quanto affermato, e accompagnano il lettore verso la conclusione di un’affermazione. - Uso della terza persona
Anche quando si esprime un’opinione personale, la prima persona va lasciata fuori dal testo. L’evidenza delle proprie affermazioni dovrà uscire fuori da sola, attraverso la logica. - Citazioni e bibliografia ragionata
Per dare credibilità al testo, è necessario introdurre all’interno delle frasi delle citazioni tratte dalle opere che si sta utilizzando a supporto della propria tesi. È essenziale che ogni citazione, poi, sia accompagnata dal riferimento bibliografico specifico, in modo che il lettore possa trovare da sé eventuali quote e approfondimenti. Lasciare a chi legge la possibilità di farsi un’idea propria rispetto a quanto presentato, fa la differenza fra un saggio di qualità e uno non degno di nota.
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